Zannos Melathron

“Luci ed ombre”

Scrivo questa recensione con molto ritardo, dato che il mio soggiorno risale all’estate del 2018 (fine luglio) e spero che, nel frattempo siano stati effettuati dei significativi miglioramenti che abbiano valorizzato una struttura dalle ottime potenzialità, ma che, alla data del mio soggiorno, pr... Più

Scrivo questa recensione con molto ritardo, dato che il mio soggiorno risale all’estate del 2018 (fine luglio) e spero che, nel frattempo siano stati effettuati dei significativi miglioramenti che abbiano valorizzato una struttura dalle ottime potenzialità, ma che, alla data del mio soggiorno, presentava ancora: luci ed ombre. L’hotel, infatti, da un lato, risulta unico nel suo genere, ricco del fascino della storia e del tempo, e dall’altro, in parte per gli stessi motivi, ha qualcosa di misterioso e di inquietante insieme e mostra delle carenze sia nella gestione di alcuni spazi (la spa in particolare), sia, soprattutto, nelle stanze. Il pregio maggiore è senz’altro costituito dal panorama splendido che si gode dall’hotel. Il palazzo, infatti, essendo posto sulla sommità di un paesino al centro di Santorini, domina tutta l’isola, per cui la vista riesce a spaziare su entrambe le sponde, da costa a costa fino al mare ed, ovviamente, cenare al tramonto o far colazione con tale scenario è davvero stupendo. Al di là di ciò, degna di nota e decisamente da ricordare è anche l’esperienza del mulo che ti porta i bagagli su per l’erta fino in cima alla collina di Pyrgos e ti lascia l’impressione di vivere un’esperienza fuori dal tempo, anzi di essere trasportato in un tempo remoto di quiete e pace assoluta in cui, lontani dalle frenesie del presente, gli attimi sembrano scorrere più lentamente. In generale, anzi, si può, senza ombra di dubbio, asserire che l’intero paesino di Pirgos sia così, immobile nel tempo e quasi non toccato dalla civiltà, un luogo dove i ritmi sono ancora quelli di un’epoca, quella ottocentesca, in cui ogni gesto aveva un altro sapore. La nota negativa di Pirgos è però il fatto di essere mal collegato con il resto dell’isola dato che vi passano pochi bus e per raggiungere tutte le mete più turistiche bisogna per lo più effettuare il cambio autobus a Fira, con dispendio di tempo (tanto più che spesso sull’isola i bus sono assolutamente in ritardo, anche di parecchio, sui tempi stabiliti). L’hotel, per il resto, incarna l’atmosfera dominante nel paesino in cui è collocato. La dimora storica principale, conservata in tutto e per tutto come quella di un tempo e lontana anni luce dalle strutture alberghiere che si trovano sulla costa (ho soggiornato due giorni in un hotel sulla costa e due giorni qui), emana lo stesso fascino di un passato che pare essersi cristallizzato. Il palazzo consta di: un ingresso, che si apre da un lato sulla reception e dall’altro sul salone principale, di una sala da pranzo, di un bar e di un’antica cigar room, cui si aggiunge un piccolo salottino per la colazione, costeggiato da vetrate, da cui si gode uno splendido panorama, che, presumibilmente, era anticamente una terrazza scoperta e che è stato reso parte integrante della zona interna con una ristrutturazione successiva. Tutti i saloni hanno splendidi soffitti affrescati e mobili d’epoca e l’ingresso mantiene intatti gli affreschi anche alle pareti. I pavimenti sono quelli originali, come le porte, di legno massiccio lavorato, d’un verdone scuro. Tale tonalità, abbinata al color sabbia dell’esterno, è il leit motiv della costruzione, dato che si ritrova in tutte le pareti interne non affrescate e nei pannelli in legno pesante della saletta dei sigari. Tale cromia, se da un lato s’armonizza perfettamente all’ambiente, dall’altro lo rende però, inevitabilmente, un po’ cupo, rivestendolo di un velo di triste malinconia. Questo stile, tuttavia, che resta abbastanza arioso nelle sale di rappresentanza del palazzo principale, diventa, però, pesante e persino un po’ inquietante nelle stanze che si trovano nella parte sottostante al palazzo e fanno parte del corpo centrale, dov’era sita la nostra. L’hotel, a quanto ci è stato riferito, è in funzione da circa 20 anni, ma da 10 è stato ristrutturato ed ampliato con l’aggiunta di due costruzioni esterne al palazzo principale, una dedicata alla spa ed alla cantina, di cui parlerò successivamente, ed una dedicata alle stanze ed alle suite di nuova costruzione che si trovano intorno alla zona della piscina. Queste ultime, seppure mantenendo in parte lo stile dell’hotel, sono effettivamente ampie, arredate con gusto, ariose e piene di luce e molte hanno anche una vasca idromassaggio esterna con una vista splendida ed un cortiletto privato (e corrispondono a quelle pubblicizzate nel sito), mentre le sei stanze dell’edificio principale, cioè quelle più antiche, site nella zona sottostante il palazzetto del 1800, sono decisamente da ristrutturare, dato che l’atmosfera che vi si respira è cupa, asfittica e quasi inquietante. S’affacciano su cortiletti color sabbia del deserto, in pietra (che ricordano molto le costruzioni arabe), adornati da qualche giara illuminata e da qualche pianta, siti nella zona sottostante la strada principale, posizione che, già di per sé, riduce molto la luce, e non hanno praticamente finestre (almeno la nostra, la suite Michael, dal nome del capostipite dell’antica famiglia nobile che abitava il palazzo, non le aveva, mentre le altre ne avevano di minuscole) ad esclusione di quella inserita nella parte alta della porta stessa. La mancanza di finestre e di luce naturale, unita al gusto stilistico dell’arredamento, con porte di legno massiccio color verdone scuro, adorne di maniglie in ottone (un mobilio che alterna arredi della stessa nuance a tavoli in marrone scuro, lampade antiche con pesanti basamenti in ottone cesellato e luci artificiali abbastanza deboli), crea un’atmosfera davvero pesante, triste e cupa, per cui, effettivamente, nonostante la nostra stanza, trattandosi di una suite, fosse molto ampia, dato che era composta da ben tre locali più il bagno (una saletta d’ingresso, con un divano, una cucina, tra l’altro non funzionante, e la camera da letto), non mi sono trovata affatto a mio agio in essa. A peggiorare la situazione, presumibilmente per contrastare l’odore di chiuso, dovuto alla poca circolazione dell’aria, nonostante le ventole interne, le cameriere avevano posto in cucina un profumatore elettrico che diffondeva un nauseabondo odore dolciastro davvero insopportabile, tanto che, individuatane la fonte, l’ho tolto e lasciato in giardino. Nonostante ciò l’aria ne era così impregnata che non sono riuscita a toglierlo del tutto, nonostante abbia aperto per un po’ la porta d’ingresso, unica fonte d’aria pulita, e spruzzato del profumo che avevo in valigia. Sinceramente sarebbe auspicabile evitare del tutto tali profumatori o, eventualmente, inserirne di più ecologici (per es. quelli con i semplici bastoncini di bambù) e soprattutto con fragranze molto delicate e fresche. Inoltre la prima sera è scoppiata una luce a neon sotto i pensili della cucina, cosa che mi ha spaventata non poco, tanto più che, subito dopo, mi è anche parso di scorgere, nella penombra della stanza da letto, un’ombra scura. Ho chiamato la reception chiedendo anche di poter cambiare stanza, ma hanno replicato di essere al completo. Cristine ha ovviamente pulito tutto e s’è scusata per l’accaduto, ma non ha potuto fare altro. Insomma dormire in questo contesto, indipendentemente da mie probabili suggestioni, create dal luogo stesso e forse amplificate dalla mia fantasia, non è stato affatto piacevole. Infine, per evitare l’umidità, hanno inserito un deumidificatore, che effettivamente è efficace, ma molto rumoroso, per cui di notte l’abbiamo spento, ma verso le 5 di mattina abbiamo dovuto riaccenderlo, almeno per una mezz’oretta, perché ci siamo ritrovati con il lenzuolo umido. Ciliegina sulla torta alle 7 di mattina, almeno nei nostri due giorni di permanenza (non so se capiti così tutti i giorni), ci hanno svegliato le campane della chiesta ortodossa sita proprio accanto all’hotel. Insomma: stanza da dimenticare. Il personale, invece, è promosso a pieni voti: sono stati tutti gentilissimi e disponibilissimi, pronti a farsi in quattro per aiutarci, facilitarci la vacanza e consigliarci al meglio. C’è da dire che i membri dello staff sono pochi (ne ho contati 7 in tutto) e svolgono davvero un lavoro enorme, con passione e positività, sempre col sorriso ed una grande pazienza: questo si vede e di ciò li ringrazio. Sono un valore aggiunto dell’hotel, ma il personale andrebbe incrementato, perché a mio parere è esiguo per far funzionare al meglio tutta la struttura. Scendendo nel dettaglio, comunque, all’arrivo ci hanno accolto con grande calore: il facchino ci ha atteso nella piazzetta antistante l’hotel con suo bravo mulo e con l’aria sorridente, e, giunti a palazzo, il tuttofare dell’hotel, Apostolis, ci ha fatto accomodare nel salone e ci ha offerto due calici di vino rosè molto buoni. Apostolis ci ha assistito durante l’intera nostra permanenza e Cristine, la sera del nostro arrivo, ci ha dedicato una buona mezz’ora per spiegarci in inglese (purtroppo, a differenza di quanto scritto da precedenti recensori, nessuno dei membri dello staff parla italiano) tutti i tour disponibili in catamarano, dato che volevamo effettuare questa escursione (che effettivamente consiglio perché ne vale la pena). La sera dell’arrivo abbiamo anche cenato nella struttura, ma anche in questo caso, se da un lato ho apprezzato la location tranquilla (tanto più che a cena eravamo praticamente soli), la solerzia e gentilezza del cameriere (sempre il tuttofare Apostolis), il panorama mozzafiato che si gode dalla sala ristorante (che è la stessa della colazione) e l’atmosfera, creata dal tramonto e dalla musica jazz, che hanno accompagnato il pasto, dall’altro non sono rimasta affatto soddisfatta della cucina. I piatti seguono le ricette tipiche greche, ma sono troppo pesanti e ricchi di salse con porzioni, tra l’altro, super abbondanti che alla fine risultano stucchevoli. Dopo un entree offerto, composto da due intingoli e da dei pomodori secchi con capperi, il cameriere ci ha servito due antipasti tipici: a me una specie di passato di fave salatissimo, che, proprio per tale motivo, non sono riuscita a mangiare ed a mio marito dei pomodori fritti accompagnati da una salsa allo yogurt che, invece, erano più buoni, ma egualmente troppo pesanti. Come secondo abbiamo preso la carne che in sé era tenera e di buona qualità (in particolare il mio agnello), ma caricata anche in questo caso da salse piene di panna e condimenti vari che rovinavano, in parte, le pietanze. Le porzioni, inoltre, come già evidenziato, sono da reggimento, per cui entrambi non siamo riusciti a terminare le nostre portate. Il dolce ce l’hanno offerto per farsi perdonare l’antipasto salato e devo dire che quello, una cheescake con salsa alle fragole, era buono. Promossa, invece, la colazione che, sebbene non ricchissima, soprattutto per quanto riguarda la parte dolce, dato che non c’è il buffet ma va tutto ordinato, è di ottima qualità. Consiglio in particolare di provare l’insalata greca (con la feta, formaggio tipico, pomodori, olive nere, rondelle di cipollotti, cetrioli ed origano), i crostoni con burro e salmone affumicato, che sono squisiti, ed il piatto di affettati e formaggi tipici, egualmente buono. Da provare anche i vari tipi di pane che vi portano caldi. Per i dolci non c’è una vera e propria scelta: vi portano loro delle fette di torte tipiche, ogni mattina diverse, che sono fatte in casa e sono davvero ottime, ma, come ricordato, non c’è un buffet. Noi comunque non abbiamo ordinato altri dolci, ma credo che se li avessimo chiesti ce li avrebbero portati perché, con solerzia, Apostolis, più volte ci ha ricordato di ordinare quello che volevamo, solo che, in assenza di un menù e brancolando nel buio, ci siamo limitati ad ordinare i salati ed a gustare, per il resto, i dolci che ci hanno portato con in aggiunta la scelta delle marmellate, accompagnando, poi, il tutto anche con caffè e succo d’arancia fresco. L’ultimo giorno abbiamo anche esperito sia la piscina esterna che la spa interna. La prima, è adeguata alle esigenze degli ospiti e permette di godere di un panorama invidiabile, mentre la seconda andrebbe rivista completamente, dato che necessita di personale e manutenzione. Nella spa, infatti, non c’era praticamente alcuno e l’hanno aperta per noi. La location sarebbe suggestiva, dato che si trova nelle antiche cantine del castello in una specie di grotta che scende su due livelli, ma è abbandonata a se stessa e poco pulita. Le stanzette per i massaggi si riducono ad una, piccola e con un lettino un po’ vecchio ed in tutta l’area non c’era alcuno. Ci ha accompagnato un secondo tuttofare e ce l’ha lasciata a nostra completa disposizione. Tuttavia il bagno turco non funzionava, era completamente fuori uso e spento, con un più una luce intermittente che infastidiva gli occhi e la doccia, come l’area dell’ampia vasca idromassaggio, era piena di insetti e zanzare. L'unico servizio che abbiamo esperito è stato, appunto, l’idromassaggio caldo nell’enorme vasca, piacevole per la temperatura dell’acqua e soprattutto perché l’abbiamo fatto in totale privacy, dato che eravamo gli unici fruitori, ma un po’ solitario e decisamente poco scenografico, dato che è posto in una stanzetta asfittica ed umida delimitata da una porta a vetri in ferro antiquata, da cantina di casa, decisamente antiestetica. Insomma, un luogo che, pur avendo delle potenzialità è completamente da rimodernare e da riportare ad un presunto antico splendore che, però, a conti fatti, è solo nel sito e non corrisponde affatto alla realtà. Ultimo appunto va fatto alla cantinetta dei vini, una stanzetta piccola, ma scenografica che costituirebbe un piccolo bijour con il suo lungo tavolone scuro contornato da pancali per la degustazione, candele e ripiani di legno per i vini, se fosse, anche qui, ben tenuto ed utilizzato, mentre è lasciato all’abbandono con il tavolo di legno massiccio, tra l’altro di pregio, completamente impolverato. Riassumendo di quest’hotel promuovo: il panorama, il palazzo storico in sé, oggettivamente di grande pregio e valore storico, l’esperienza caratteristica del mulo che vi porta i bagagli, la colazione di ottima qualità, la piscina, e la solerzia e gentilezza del personale, che davvero si fa in quattro per accontentare gli ospiti e farli sentire ben accolti, ma è troppo esiguo per seguire tutto, mentre critico in primis le stanze, o almeno le sei del corpo storico (assolutamente inadeguate, asfittiche, claustrofobiche, prive di luce e complessivamente inquietanti), la spa, completamente lasciata all’abbandono e senza personale, e la cucina che non è al top. Consiglieri, in particolare, allo chef di eseguire piatti più semplici e leggeri, con meno salse, meno sughi, panna e condimenti vari e soprattutto di ridurre notevolmente le porzioni. Mi sono dilungata un po’ troppo, ma credo di essere stata davvero esaustiva.

Meno