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Guide Turistiche di Gran Canaria

Gran Canaria
Gran Canaria

Una destinazione turistica fenomenale

Un Continente in Miniatura

Un Continente in Miniatura

Gran Canaria è una delle isole principali delle Canarie, la seconda per numero di abitanti dopo Tenerife. Insieme a Lanzarote e Fuerteventura forma la provincia di Las Palmas, la cui capitale è la città di Las Palmas de Gran Canaria che insieme a Santa Cruz de Tenerife si divide anche il titolo di capitale delle Canarie. 

 
Secondo i documenti ritrovati, l’esistenza dell’isola di Gran Canaria è da collegare al primo millennio prima della nascita di Cristo: inizialmente era conosciuta con il nome di Tamaràn, Gran Canaria è invece in uso dal 14esimo secolo. Secondo alcune teorie ad abitare questo lembo di terra vi erano gli aborigeni del Nord Africa nelle zone costiere e i berberi nell’entroterra. La storia dell’isola cambiò nel 15esimo secolo quando la Corona di Castiglia ne rivendicò l’appartenenza. La storia di questa terra è quindi oggi una miscela di realtà e leggende che la rendono ancora più misteriosa, ancora più attraente. 
 
Il popolo aborigeno che abitava Gran Canaria era quello dei Guanci: si trattava di persone che vivevano di pesca, allevamento e agricoltura e che veneravano il dio Acorán. Le origini di Gran Canaria sono ancora oggi visibili nei molti negozi, nelle rovine pre-ispaniche e in alcuni luoghi risalenti agli aborigeni isolani, come il gigante Cenobio de Valeron a Santa Maria de Guia de Gran Canaria e la grotta oggi parco archeologico della Cueva pintada situata a Galdar. Il patrimonio figurativo aborigeno e quello artigianale costituiscono una solida base della cultura della gente del posto: le tecniche e i motivi alla base di queste arti sono ancora in uso tra i professionisti che vivono nelle Canarie. 
 
Dopo l’arrivo dei castigliani la storia di Gran Canaria è cambiata enormemente: l’isola ha subito invasioni da parte di pirati, di inglesi, di olandesi, per un certo periodo è stato istituito un porto franco, poi sono state installate qui comunità provenienti da ogni parte del globo, dall’America all’India, dalla Germani al Giappone, dall’Africa al Sud America. La cultura odierna di Gran Canarie ha risentito dunque di tutte queste diverse culture (se ne contano circa 117) che hanno trovato qui riparo. Allo stesso modo le 21 cittadine che si trovano nell’isola hanno l’impronta di queste numerose culture diverse: non dovete stupirvi dunque di trovare quartieri storico del secolo 15esimo come quello di Vegueta, architettura inglese Art Nouveau come quella che si trova nel porto di Las Palmas de Gran Canaria, elementi gotici-mudéjar del 16esimo secolo, esempi dell’epoca d’oro del barocco del 17esimo e 18esimo secolo mischiati con l’impronta mudéjar. E ancora edifici modernisti del 20esimo secolo, il razionalismo firmato da Miguel Martín Fernández de la Torre, architetto del Parador di Tejeda o dell’edificio del Cabildo Insulare e tanti edifici all’avanguardia realizzati dai nuovi abitanti dell’isola: come il Centro Atlantico di Arte moderna, l’auditorium Alfredo Kraus o la torre di Woermann. 
 
L'isola, che fa parte dell'arcipelago orientale, con i suoi 838.397 abitanti è la più popolosa della provincia e la seconda più popolosa delle isole Canarie. E’ inoltre la terza più grande, con quasi 1.560 chilometri di superficie e la terza per altezza raggiunta, grazie alla sua vetta più alta che spicca fino a 1949 metri sul livello del mare. Caratteristica tipica di Gran Canaria è il suo terreno vulcanico che ha condizionato clima, geografia, flora e fauna. La varietà enorme che vanta Gran Canaria le ha permesso di conquistare la noema di "Continente in Miniatura". 
 
Di origine vulcanica, fa parte, con le altre isole dell'arcipelago, della regione di Macaronesia, caratterizzata da un clima subtropicale che dà luogo ad una ricca biodiversità, a un paesaggio ricco e geologicamente variegato. Questi sono i motivi per cui il 46% del 100458 ettari di terra e di mare dell’isola sono stati inclusi nella Riserva della Biosfera dichiarata dall'UNESCO. Inoltre Gran Canaria si differenzia per i suoi alisei che creano un paesaggio peculiare formato da gole e montagne, dove si alternano tratti di vegetazione lussureggiante e ampie zone desertiche, e dove si forma la famosa "Panza de burro", un mare di nubi che porta pioggia e umidità, vegetazione densa di pini e allori. 
 
Gran Canaria è oggi una meta turistica molto ambita, da ogni parte del mondo. A contribuire a renderla una destinazione "in" ci pensano alle che spiagge. Il litorale di spiagge si estende per oltre 60 chilometri e vanta spiagge molto diverse. Si va dalla popolare Maspalomas con il suo patrimonio naturale desertico fatto di dune bianche alla tradizionale Playa del Ingles con la sua spiagga dorta, dalla cosmopolita Playa de Las Canteras (polmone naturale della capitale) alle spiagge tranquille e famigliari di San Agustín, Amadores e Puerto de Mogan. Non va dimenticata poi la spiaggia per gli amanti dello sport, ovvero quella di Puerto Rico, dove piscine naturali e pesca costiera sono lì ad attendervi. Si trova nella zona nord dell’isola ed è una delle meraviglie naturali di Gran Canaria. Oltre a tutto questo va ricordata un’altra ricchezza dell’isola, ovvero la sua geomorfologia speciale, che culmine nell’immensa caldera de Tejeda, sotto la quale si trovano molti canali che giungono fino al mare. 
 
Il microclima di Gran Canaria ha permesso la formazione di habitat differenti: a sud est dell’isola si trovano bellissime pinete, lungo la costa invece ci sono ambienti prettamente aridi. Il resto del paesaggio è costituito da valli occupate da palmeti, salici, colate di lava sottomarine, alte scogliere e luoghi idilliaci, dove si nascondono molte specie animali diverse, come tartarughe, delfini, picchi, pettirossi e fringuelli. 
 
Un viaggio a Gran Canaria sarà reso ancora più bello dalla cordialità della gente del posto: tolleranti, allegri e gentili. E dalle belle tradizioni che l’isola continua a manifestare, come le manifestazioni di sport acquatici, le feste locali, i tanti intrattenimenti culturali. Tutto questo rende Gran Canaria una delle mete più gettonate al mondo. Già nel 40 a.C. Plinio il Vecchio parlando di questo arcipelago aveva definito quella che oggi identifichiamo come Gran Canaria "un’isola fortunata". Aveva visto bene.

Un lembo di terra di immensa ricchezza paesaggistica

Un lembo di terra di immensa ricchezza paesaggistica

L'isola di Gran Canaria è formata da 21 comuni, ciascuno con la propria peculiarità, con i propri costumi e le proprie caratteristiche. Ognuno degno di nota. Natura, storia, patrimonio architettonico, cultura, arte, divertimento, spiagge, sport, feste: questo e tanto altro sarà a vostra portata di mano in Gran Canaria. Ci sono molti posti assolutamente da visitare una volta messo piede su quest’isola: non ne resterete delusi, la ricchezza culturale e naturale che offre è davvero da mozzare il fiato. 

 
L'isola si può dividere in due zone geomorfologiche immaginarie: il Nord e il Sud, separate dal Pico de Las Nieves (che si innalza sino a 1.949 metri di altitudine nel centro dell’isola), che conferisce a Gran Canaria quella forma da cono piramidale. 
 
Un tour dell’isola non può che iniziare dalla sua capitale, ovvero dalla città di Las Palmas de Gran Canaria. Si tratta di una bellissima cittadina che ha due punti cruciali: da un lato il porto commerciale dove si trova anche la famosa Playa de las Canteras, dall’altra il suo centro storico, Vegueta, eletto monumento storico nazionale nel 1973. E’ proprio quest’ultima a rappresentare il fulcro antico della città, dove venne fondata nel lontano 1478. I turisti non potranno che ammirare le vie intricate in ciottolato, risalenti all’epoca della conquista. Una passeggiata per Vegueta è un tuffo nel passato: spiccano gli edifici in stile coloniale, la Cattedrale di Las Palmas (considerata il più importante monumento di architettura delle Canarie, risale al 1487), l’emblematica Plaza Mayor di Santa Ana (che la tradizione e la leggenda vuole sia custodita da cani canarini) e una serie di altri edifici che si trovano nei dintorni della piazza, come le antiche Casas Consistoriales, il Palazzo Vescovile, il Patio de los Naranjos della Cattedrale delle Canarie, il Palazzo Regental e la Casa Museo de Colón, che ricorda il soggiorno fatto da Cristoforo Colombo sull’isola prima di intraprendere il suo viaggio che lo portò alla scoperta dell’America. E ancora, attraversando il Ponte di Pietra o di Palo, c’è la famosa passeggiata di Triana che conduce fino al Parco di San Telmo. E’ un nucleo storico dal 1993, di grande bellezza architettonica e consolidata tradizione commerciale, nelle cui vicinanze si trovano il rinnovato Teatro Perez Galdos, il Gabinetto Letterario e la Chiesa di San Francisco. L’altra enclave della città di Las Palmas è rappresentata dal Porto, una zona commerciale piena di vita e di attività 24 ore al giorno, visibile sin dall’istmo della Isleta, un antico quartiere peschereccio e operaio. Qui si trova il Puerto de la Luz, il Parque de Santa Catalina, si svolge la parata finale del Carnevale della città e la spiaggia della Canteras con la sua spettacolare barriera sottomarina. Spostandoci dalla capitale è consigliato proseguire lungo la costa. 
 
La prima tappa significativa (da inserire nel proprio taccuino di viaggio) è rappresentata dalla cittadina di Arucas, una località del nord dell’isola, nota per le sue pietre, per le piantagioni di banane e per la Chiesa di San Juan Bautista, una cattedrale sensazionale. Ad Arucas, inoltre, anche la natura indossa la sua veste migliore: la ricchezza paesaggistica è incredibile, merito della Caldera Bandama, un cratere spettacolare che ricorda le origini vulcaniche dell'isola. 
 
Proseguendo lungo la costa, è consigliato fare una sosta lungo la strada: potrete infatti rilassarvi con un bagno nelle piscine naturali che costellano le città di San Andres Bañaderos e, al tempo stesso, ammirare la bellezza paesaggistica di offrire Los Tilos de Moya, le ultime foreste naturali di alloro situate all’interno del Parco Naturale di Doramas, lungo la strada che porta ai comuni di Firgas e Moya. Architettura tipica canaria (con gli edifici con i balconi in legno) caratterizzano la zona. 
 
Da non perdere anche il comune di Valleseco: dal balcone Zamora si può vedere un bellissimo panorama dalle gole dell’isola fino alla costa. Nel nord-ovest dell'isola si trovano i comuni di Santa María de Guía, Gáldar e Agaete. Qui assolutamente da non perdere è quello che viene definito la più grande attrazione preispanica dell’isola nonché patrimonio culturale, ovvero il Cenobio di Valeron. Si tratta di un spettacolare granaio preispanico collettivo creato artificialmente nel tufo. La cittadina, inoltre, vanta un’altra attrazione, questa volta di carattere culinario: il formaggio prodotto in loco (a base di latte di pecora e di fiore di cardo) è uno dei motivi d’orgoglio per gli isolani. 
 
Un'altra città degna di nota è quella che divenne la capitale dell'isola nell'antichità, ovvero l’antica corte dei Guanci, Galdar, conosciuta anche con il nome di "Ciudad Real". In questa città da non perdere il centro storico con le sue tortuose strade lastricate, la grotta di Gáldar dipinta, la necropoli della Guancha che conserva interessanti tombe e ipogei reali. 
 
L'ultimo paese a nord ovest è la cittadina di pescatori di Agaete, famosa per la bellezza e la semplicità della Ermita de las Nieves, il porto di pesca di Las Nieves e soprattutto il monolite simbolo dell'isola conosciuta come "il dito degli Dei (el dedo de Dios)", la cui estremità è stata recentemente distrutta da un temporale. La strada da seguire, poi, è ancora quella costiera che vi permetterà di raggiungere San Nicolas de Tolentino ammirando uno dei paesaggi costieri più belli che avete mai visto. La distanza dalla tappa precedente è ridotta, solo 36 chilometri, ma per percorrerli ci vuole più di un’ora, per via delle curve sulle scogliere e per permettervi di fare una sosta per scattare qualche fotografia. Si arriva così ad Artenara, il comune dell’entroterra che protegge la Vergine de la Cuevita, dove è possibile ammirare un luogo dal grande valore ecologico, il Pinar de Tamadaba. 
 
All’interno di questa zona il clima è umido, il paesaggio è verde: è una regione che attira tutti coloro che amano vacanze all’insegna della natura, delle escursioni e delle zone rurali. Dai comuni della villa mariana di Teror (dove riposa la patrona dell’isola, la Vergine del Pino), ovvero da San Mateo, enclave del mercato artigianale e agricolo, e Santa Brigida, ci avviciniamo al punto più alto dell’isola, Teheda. Qui il turista potrà ammirare le migliori viste di tutta Gran Canaria caratterizzate dal Roque Bentayga e dal Roque Nublo, il monumento naturale per eccellenza, una delle più grandi rocce al mondo che di eleva per 80 metri sopra una base di 1813 metri sul livello del mare. Non è un caso che questa roccia fosse considerata sacra per i nativi e che sia stata dichiarata dapprima Spazio naturale (1987) e poi Parco Naturale (1994). 
 
La parte meridionale dell'isola ci mostra un paesaggio ancora diverso. Si parte con Mogan e con il suo porto, cittadina che vanta la nomea di essere la Venezia delle Canarie. Proseguendo lungo la costa ci si imbatte in numerose aree turistiche dove praticare sport acquatici, giocare a golf, prendere la tintarella o divertirsi tra un parco acquatico e un altro. Non mancano inoltre ristoranti, bar, club e centri commerciali. 
 
Arguineguín, Puerto Rico, Patalavaca, Amadores, Tauro e Taurito sono villaggi, turistici e residenziali che si trovano a ridosso delle spiagge del comune di San Bartolomé de Tirajana: è il caso di Maspalomas, zona ecologicamente importante per via delle sue bellissime dune desertiche, el Palmeral e el Charco de Maspalomas, la Playa del Ingles e una ventina di altre spiagge tutte contraddistinte dalla Bandiera Blu. 
 
Conclude la parte sud-centrale dell’isola Santa Lucia, zona di grande bellezza, impreziosita dal palmeto e dalla diga di Sorrueda. Il tuor si compelta con un percorso da sud-est verso i comuni di Agüimes, Ingenio e Santa Lucia, lungo la costa di Pozo Izquierdo che vanta una delle migliori spiagge del mondo per il windsurf. 
 
E ancora la città di Telde, "Città di Faycanes", antica capitale dell'isola, con i suoi antichi quartieri, quello di San Francisco, di San Juan e di San Gregorio. Ma non finisce qui: dighe (come quella de Las Niñas), montagne vertiginose (come Ayacata o Barrancos o quella di Fataga) e altre bellezze impossibile da immaginare, calette nascoste e luoghi dal sapore storico. Perché non va dimenticato che Gran Canaria è enorme e varia, un vero e proprio Continente in Miniatura.

Dalla cucina aborigena alle ricette d’avanguardia

Dalla cucina aborigena alle ricette d’avanguardia

Oltre mille ricette, influenzate da cento culture diverse. L’offerta gastronomica di Gran Canaria è varia ed è stata influenzata da tutti i popoli che nel corso degli anni hanno messo piede su quest’isola, cambiandone gli usi, modificandone e migliorandone la cucina. La cucina canariota offre ottimi spunti e in molti luoghi dell’isola è possibile assaggiare alcuni piatti tipici degli aborigeni. 

 
L’ingrediente segreto alla base dei piatti tipici è il Gofio. Si tratta di una farina di cereali tostati utilizzata in molte ricette e come accompagnamento dei piatti principali, degli aperitivi e persino dei dolci. Ma non solo Gofio: molte spezie e molti sapori formano la cucina delle Canarie, una cucina che vorrete assolutamente provare. Si parte con gli antipasti: le tipiche papas arrugadas, ovvero le patate in salsa tipica canaria (el mojo rojo picon) sono una costante su quest’isola. 
 
E ancora la ropa vieja, ovvero un piatto i cui ingredienti principale sono ceci e carne stufata; la caracajas, fegato servito marinato con patate lesse e arrosto, un piatto tanto diffuso quanto la papas arrugadas. Per quanto riguarda i primi piatti spiccano el gofio escaldado, un piatto tradizionale e ancestrale che si prepara con grano di mais servito in brodo con cipolla rossa, aglio fritto; el potaje con berros (ovvero la zuppa di crescione) che si suole mangiare o con il gofio o con il formaggio a pasta molle; el rancho canario, uno stufato di ceci e patate; e infine il brodo di patate o di pesce, e el puchero, un brodo di ceci e verdure. 
 
I secondi sono solitamente a base di pesce, ma gli amanti della carne non hanno nulla da temere: buoni piatti di carne si trovano anche qui. Tra i piatti forti ci sono il pesce di mare fritto; el Sancocho, ovvero il piatto più famoso, una carne cucinata con patate dolci e servita con mojo verde e con una scodella di gofio; e la Carne di capra servita con peperoncino. Tra i dolci spiccano nel menù canario las truchas de batata o il cappello dell’angelo, un gelato con una crema chiamata Bienmesabe, le huevos mole, le frittelle di banana e le frittelle di carnevale che si preparano durante la festa più importante dell’isola. 
 
E infine non va dimenticato il buon vino che offre l’isola di Gran Canaria: dai bianchi, con un color dorato e aromatizzati alle erbe e ai frutti, ai rosati, color rosso cipolla, fruttati e dal sapore indefinito, senza dimenticare i vini rossi, color ciliegia, fruttati e dai sapori balsamici.

Tradizioni, feste, celebrazioni

Tradizioni, feste, celebrazioni

La festa in Gran Canaria è all’ordine del giorno: in ogni stagione dell’anno c’è qualche evento da celebrare in uno dei 21 comuni che formano questa bella isola. E allora perché non approfittarne? Consultate il calendario degli eventi di Gran Canaria prima di prenotare e scegliete la festa che fa al caso vostro. Tra feste patronali, carnevale e tradizioni popolari l’isola di Gran Canaria è sempre allegra, divertente, piena di vita e di colore. La musica risuona costante e per le strade potrete ammirare la gente del posto vestita negli abiti tipici, a suon di chitarre e strumenti di ogni tipo. 

 
Le feste qui sono varie e popolari, ecco le principali: il Carnevale che si festeggia in ogni parte dell’isola, la Bajada de la Rma in Agaete, la Fiesta del Charco in Aldea, la Traida del Agua Lomo Magullo a Telde, La Fiesta del Almendro en Flor a Tejeda, la Bajada del Gofio a Agüimes, la Fiestas del Pino a Teror; la Fiesta del Barro a Atalaya; las Fiestas del Queso a Guía; la Suelta del Perro maldito a Valsequillo; la Fiesta de las Marías a Guía; la Fiestas del Carmen a Mogán, e la Bajada del macho a Ingenio, solo per citarne alcune. Si comincia l’anno con il Carnevale, la festa più popolare di Gran Canaria, che cade a cavallo tra febbraio e marzo. Il luogo giusto per festeggiarla è nella capitale, Las Palmas de Gran Canaria, ma anche altrove (specie a Aguimes e Maspalomas) la festa è molto sentita. Migliaia di maschere, sfilate, concorsi, serate di gale, barri bizzarri e tradizioni strane (come quella di sepellire una sardina gigante) caratterizzano questo evento. Delle feste di carnevale è diventata popolare la Drag Gala, che con i suoi eccessi e divertimenti supera di popolarità la tradizionale elezione della Regina del Carnevale. 
 
La Bajada de la Rama di Agaete si svolge ai primi di agosto. Si tratta di un rituale aborigeni che continua a mantenersi vivo tra i canarioti. Ballerini si muovono con aborigeni vivo in mezzo a canariones. Migliaia di ballerini, con rami in mano, ballano per le vie della città fino al Santuario di Nostra Signora de Las Nieves. Rappresenta la festa più importante della città ed è stata dichiarata Festa di Interesse Turistico Nazionale nel 1972. A questo giorno seguono e precedono molte feste, ognuna con una propria particolarità e tutte volte a celebrare la ricchezza naturale dell’isola, l’acqua. Ci sono giochi di fanghi, giochi che esaltano l’artigianato e la ceramica locale, e messe in scena di leggende, come quello della Suelta del Perro Maldito, dove un diavolo a forma di cane corre per le vie della città, accompagnato da streghe al fine di terrorizzare la gente. E ancora balli della pioggia per scacciare le cavallette e tanto altro ancora caratterizza questo momento ad Agaete. 
 
Tra tutte, la Festa del Pino è la principale festa sacra di Gran Canaria: si celebra l'8 settembre nella città di Teror in onore della santa patrona dei canarioti, la Virgen del Pino. Inizia un pellegrinaggio di cento persone che si fermano vicino ai balconi tradizionali, per raccogliere doni e offerte per la Vergine. La celebrazione dura tutto il mese, con processioni, feste, fino a quando l’immagine della Vergine non viene riposta al suo posto. 
 
Da non dimenticare, infine, la Fiesta del Charco, che cade l’11 settembre. Si tratta di una celebrazione in cui tornano a galla i costumi tipici dei popoli pre-ispanici. E’ una festa che richiama il passato aborigeno dell’isola e le origini volevano che gli abitanti del luogo provassero a pescare a mani nude.In questo giorno tutte le persone si lanciano in acqua e provano a catturare più pesci possibili. Incontri di wrestling e gare di lotta con i bastoni caratterizzano la festa.

Gran Canaria

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